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a venir meno e che poi ci ha portati tra le braccia di estranei . Qualche volta facciamo sesso ma è solo uno sfogo animalesco tra un maschio ed una femmina che non l'unione di due corpi le cui anime tendono a fondersi : il nostro amore è cerebrale e noi godiamo quando sappiamo l'altro godere per l'intervento di un'altra persona che invade la nostra unione . Noi usiamo gli altri senza implicare i sentimenti . Giusto per fare sesso e basta . Tornando a mio cognato si vede che quei giorni ero predisposta ad accogliere un giovane uomo tra le cosce che non fosse mio marito . Eravamo ancora fedeli uno all'altra anche col corpo . Avevo notato che Aldo soffermava lo sguardo sulle mie cosce quando seduta la gonna le scopriva ed ammirava la base dei seni che all'epoca erano il mio orgoglio . All'inizio il suo sguardo mi dava fastidio perchè mi sentivo spogliata ed indifesa ma dopo un po' cominciai a prenderci gusto perchè solleticava la mia vanità di femmina . Lui usciva con Giulio per contattare i clienti e con lui rientrava . Spesso veniva in cucina dove non visto dal fratello mi baciava sul collo e mi stringeva i fianchi con le sue forti mani . R già godendo quando mio marito trovò la palla e fui costratta a rinunciare ad un godimento che già scuoteva le mie viscere . Una volta che Aldo fu uscito mai più abbiamo avuto l'occasione di sollazzarci perchè quella volta la ditta di mio marito non gli diede fiducia ed in seguito si è sistemato dalle sue parti . Quando Giulio rientrò in casa trovò tutto in ordine , con suo fratello sempre seduto in poltrona ed io , un po' accaldata , appoggiata alla finestra con la gonna ricomposta e le mutande indossate . Avevo il fondo schiena appiccicato ai vestiti per la sborra e quando andammo a letto ero tanto vogliosa che mio marito mi prese senza potersi spiegare perchè ero tanto eccitata . E' un bel ricordo che mi tormenta ed ho tanta voglia di raccontarlo a Giulio ma proprio mi manca il coraggio . Magari qualche volta glielo confesserò come desiderio , come fantasiaipeto che all'inizio la cosa mi dava fastidio perchè non sopportavo che un estraneo invadesse la nostra vita privata e tanto meno la nostra alcova . Lui oltre che sbavarmi sul collo non faceva altro . Poi piano piano cominciò a sfiorarmi il petto con le braccia e cominciai a sentire qualcosa di duro appoggiarsi sulle natiche . Una sera aveva prolungato il contatto ed io per allontanarlo allungai la mano e gli toccai il nerbo duro e spinsi più in là . Lo aveva ritto e duro e mi fece sentire un brivido di cui credo se ne accorse anche lui . Da quella volta le sue spinte furono più palesi ed io gli prendevo in mano il cazzo durissimo e lo tratenevo stringendoglielo . Lui mi prenmie cosce scoperte da una improbabile gonna con tanto di spacco . Sullo scaffale faceva bella mostra di sè una palla di vetro con dentro la torre Eiffel innevata che mio marito aveva portato da una gita premio a Parigi con la ditta dove lavora . Lui è affezionato ai ricordi e conserva ancora degli oggetti che gli hanno regalato quando era ancora un ragazzo . Gli piace conservare per ricordare . All'improvviso mi ricordai di aver visto in un film o di aver letto da qualche parte di una moglie fare con un anello quello che io feci con la palla di vetro . Presi in mano la detta palla e mi misi a giocherellare ed ogni tanto mi affacciavo alla finestra in attesa che il buio fosse più fitto . Noi abitiamo al terzo piano di un palazzo di sei piani e sotto la nostra finestra c'è il giardino condominiale con aiuole siepi roseti e cespugli di piante fiorite . Quando ritenni il buio abbastanza fitto da impedire che la palla fosse ritrovata in poco tempo la feci scivolare in un cespuglio di rose e gridando espressi il mio rammarico di essermela fatta sfuggire di mano . Giulio bestemmiando venne alla finestra per vedere dove era caduta e corse a recuperarla . Appena fu uscdeva da dietro e palpandomi il seno eccitato metteva tra le chiappe il cazzo esasperato e spingeva mimando l'atto fino a goderne . Io ero eccitata al massimo e mi scervellavo per trovare il modo di approfittare di tanto ben didio e quando mio marito mi faceva sua era suo fratelo che im